Verde urbano e compost: un’opportunità sprecata nelle città italiane

Il verde pubblico nelle città italiane nasconde un potenziale inespresso che potrebbe trasformare la gestione degli spazi urbani in un circolo virtuoso di sostenibilità. Come evidenziato in un recente approfondimento di RiciclaTV, l’utilizzo del compost derivato dai rifiuti organici urbani rappresenta una risorsa preziosa ma largamente sottoutilizzata nel contesto cittadino.

Una gestione che lascia a desiderare – Le aree verdi urbane in Italia soffrono di una gestione inadeguata che ne limita i benefici sia ambientali che economici. Il compost, ottenuto dal recupero dei rifiuti organici, potrebbe giocare un ruolo fondamentale nel migliorare la salute delle piante, aumentare la capacità di ritenzione idrica del terreno e contribuire al sequestro di CO2. Tuttavia, mentre gran parte del compost prodotto trova impiego in agricoltura, il suo utilizzo nelle città rimane marginale.

Barriere culturali e disinformazione – Alla base di questa situazione si trova un complesso intreccio di ostacoli. I preconcetti e la disinformazione sui materiali derivati dal recupero dei rifiuti rappresentano la prima barriera da superare. Paradossalmente, molti acquirenti di terriccio ignorano che gran parte del prodotto che utilizzano è proprio compost.

Criticità sistemiche e territoriali – La situazione è ulteriormente complicata dalla disomogeneità territoriale nella gestione dei rifiuti organici. In diverse aree del paese, la raccolta differenziata dell’umido non raggiunge livelli ottimali, e la presenza di materiali estranei, come i sacchetti di plastica, compromette la qualità del compost finale, aumentando i costi di smaltimento.

L’estetica prevale sulla sostenibilità – Un altro aspetto critico riguarda la tendenza a privilegiare interventi che garantiscono risultati estetici immediati, sacrificando i benefici a lungo termine per la salute degli spazi verdi. Questa visione miope impedisce di cogliere le opportunità offerte dall’utilizzo del compost per il miglioramento duraturo degli ecosistemi urbani.

Il nodo dei Criteri Ambientali Minimi – La mancata applicazione dei Criteri Ambientali Minimi (CAM) nel settore del verde pubblico urbano rappresenta un ulteriore ostacolo. Nonostante il loro carattere obbligatorio negli appalti pubblici, l’assenza di un efficace quadro sanzionatorio e la presenza di specifiche generiche nei bandi di gara non incentivano l’uso del compost.

Verso un futuro più verde – Per superare queste barriere, è necessario un approccio integrato che coinvolga formazione, sensibilizzazione e politiche più incisive. Solo attraverso una maggiore consapevolezza e l’adozione di pratiche virtuose sarà possibile sfruttare appieno il potenziale del compost nelle nostre città, trasformando una sfida ambientale in un’opportunità di sviluppo sostenibile.

La strada verso una gestione più sostenibile del verde urbano passa necessariamente attraverso un cambio di paradigma culturale e gestionale, dove il compost non sia più visto come un prodotto di scarto ma come una risorsa preziosa per il futuro delle nostre città.

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