L’articolo illustra le compostiere statiche adottate per il trattamento locale dell’organico nel comune di Berceto. Il comune Berceto è un comune turistico nella provincia di Parma che ha 2000 abitanti e in estate arriva a circa 5000 abitanti e sul proprio territorio ha due autogrill sull’autostrada Milano la Spezia.
Il Comune , attualmente, ha un sistema di raccolta che prevede:
- porta a porta per indifferenziato, carta e plastica e metalli;
- sistema stradale a campane per il vetro;
- porta a porta a chiamata con sistema di pagamento dell’intervento per la frazione verde.
Berceto ha raggiunto nel 2016 una percentuale di raccolta differenziata pari solo al 49,20%, risultato ancora lontano dall’obiettivo di legge pari al 72%. L’attuale percentuale insoddisfacente è dovuta principalmente alla mancata intercettazione, in maniera separata, della frazione organica dei rifiuti. Tale mancanza è conseguenza del fatto che, in provincia di Parma, non sono presenti impianti di compostaggio per la frazione umida. Gli impianti più vicini sono localizzati nella provincia di Modena, ad una distanza che comporta notevoli costi di trasporto che si vanno a sommare ai già significativi costi della raccolta, che impone una frequenza minima di intercettazione pari a 2 raccolte/settimana.
Al fine di raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata (pari al 72%) e, in particolare, per diminuire i rifiuti indifferenziati al di sotto dei 100 kg/abitante anno, il Comune di Berceto ha introdotto l’obbligo per i cittadini di separare la frazione organica dai rifiuti indifferenziati.
Numero compostiere
Complessivamente sul territorio di Berceto, considerando sia il capoluogo che le frazioni, sono state installate 22 compostiere per il compostaggio di comunità.
Tipologia di compostaggio
Il compostaggio di comunità realizzato presso il Comune di Berceto è il modello statico.
Modello compostiera
Le compostiere installate per tale attività sono “casette” in legno.
Criteri per il dimensionamento delle compostiere
Per il dimensionamento delle compostiere si sono utilizzati i seguenti parametri relativi alla produzione di rifiuto organico che si prevede di intercettare:
-
90 kg/abitante anno di umido;
-
65 lt di volume per ogni persona coinvolta.
Si considera inoltre un 50% di riduzione volumetrica dovuta al compostaggio e un 20-30% di materiale strutturante aggiunto.
Per quanto riguarda le dimensioni della casetta e la popolazione servibile i calcoli effettuati sono i seguenti.
Capacità richiesta=10t/anno
densità rifiuto conferito= 0,7-0,4 t/m3 (circa 0,6 per prevalenza scarti di abitazioni)
altezza massima consentita per i cumuli statici=1,2 m, come stabilito dalle linee guida per l’individuazione e l’utilizzazione delle migliori tecniche disponibili in materia di gestione dei rifiuti, esattamente al punto D.3.3.1.2
E’ fondamentalmente considere che il rifiuto umido diminuisce il suo volume di circa il 60-70% durante il processo di decomposizione. Per questo motivo è opportuno considerare il volume della massa inserita già ridotta di volume.
Se si disponesse istantaneamente di 10 tonnellate di rifiuto organico fresco opportunamente miscelato con materiale strutturante (ricco in carbonio) occuperebbe intorno ai 16,7 m3. Se si aspettasse alcuni mesi e si lasciasse la massa a compostare, a fine processo il volume del compost sarebbe intorno ai 6,68m3 avendo previsto un ritiro del 60% a causa dell’evaporazione naturale della massa organica.
Facendo i calcoli.
Valore area impronta a terra, 6,68m3/1,2m= 5,6 m2.
Nella applicazione si è deciso di prendere le lunghezze di base di 4×1,5m per un totale di 6m2 e un volume finale di 7,2 m3 sovradimensionando leggermente la capacità
Dimensioni
Tali parametri hanno portato alla costruzione di compostiere con seguenti dimensioni:
- 4m x 1,20 m x h posteriore 1,40 m; h anteriore 1,20 m.
Le dimensioni di ciascuna compostiera sono illustrate nel dettaglio nei disegni tecnici riportati di seguito.
Capacità di trattamento delle compostiere
Ciascuna compostiera installata ha dunque una capacità di trattamento di 10 tonnellate/anno (taglia piccola), taglia massima per il compostaggio statico.
Queste dimensioni consentono di servire circa 110 persone con ciascuna di esse.
Caratteristiche delle compostiere
Le compostiere sono suddivise in 2 camere, ciascuna con diversa funzione:
- una utilizzata per il conferimento degli scarti organici, aperta alla comunità;
- l’altra dedicata alla maturazione del compost, chiusa ai cittadini con appositi lucchetti.
Le due camere si alternano nella loro funzione ogni 6 mesi.
Operativamente si procede come segue:
- si riempie la camera 1 per 6 mesi continuativi;
- si passa a riempire la camera 2 per altri 6 mesi;
- si svuota la camera 1;
- si cambia denominazione alle camere (la 1 diviene 2 e la 2 diviene 1);
- si torna ad inizio ciclo.
Ogni casetta è composta da listelli in legno (si veda l’esploso della compostiera). I listelli nella parte anteriore sono rimuovibili per consentire le operazioni di rivoltamento da parte degli operatori della cooperativa Camelot.
Ciascuna camera è dotata nella parte superiore di due coperchi apribili, chiusi con appositi lucchetti, al fine di limitarne l’accesso ai cittadini coinvolti, e con maniglia per facilitarne l’apertura.
Sulla parte laterale della casetta è installato un bidone per la raccolta dei sacchi sporchi svuotati dai cittadini.
La casetta è dotata di un sistema di aerazione con tubazioni interne e ventole solari, alimentate grazie all’installazione di un piccolo pannello solare sul coperchio della casetta.
Entrando nello specifico tecnico:
Le soluzioni tecniche adottate e le dimensioni sono le seguenti:
- materiale utilizzato: legno di pino con impregnante protettivo
- 2 scomparti da 2000x1500x1200 mm
- assi laterali spesse 20 mm e alte 180mm
- pilastri laterali da 60×60 mm
- assi laterali distanziate di 40mm per permettere un’adeguata areazione
- assi frontali removibili per fornire un’adeguata apertura durante i lavori di controllo e manutenzione
- 2 coperchi per ogni scomparto chiusi da lucchetti con chiave
- copertura pavimento con rete metallica plastificata fine
- copertura con rete metallica fine sui lati
- superfici delle assi a diretto contatto con il compost ricoperte di catramina
La parola chiave utilizzata per questo tipo di compostiere è: AREAZIONE
Nelle compostiere domestiche succede spesso che il rifiuto organico al loro interno inizi a produrre cattivi odori causa la scarsa areazione. Spesso inoltre lo scarso controllo del rifiuto rischia di creare la problematiche di roditori che cercano in tutti i modi di cibarsi del rifiuto all’interno. Per questo motivo le casette di Berceto, che sono state pensate con ampie sezioni laterali aperte per l’areazione, sono comunque protette dall’ingresso dei roditori con apposite reti sui fianchi e sul fondo della casetta. Non è detto però che, nonostante le aperture laterali e i rivoltamenti previsti, non ci sia la creazione di cattivi odori. Nelle fasi finali di riempimento infatti la massa più in basso si troverebbe schiacciata dal peso del rifiuto soprastante. Questo andrebbe a rendere meno poroso il compost dando come risultato un difetto di ossigenazione della massa e la creazione di cattivi odori. Per permettere quindi un’adeguata areazione si è pensato ad un sistema di tubazioni forate servite da ventola ad energia solare e quindi totalmente autonoma. La condizione di maggior carenza di ossigeno logicamente si dovrebbe generare nella parte centrale della compostiera, lontano dalle pareti.
L’impianto si prefigge di areare la massa in decomposizione nei punti più critici. Non essendo questo impianto atto a servire cumuli di grandi dimensioni, come potrebbe essere per gli impianti di compostaggio, non c’è la stretta necessità di areare in modo continuativo ed efficiente il compost.
Infatti, per ottenere un’areazione efficiente, bisognerebbe provvedere all’installazione di una ventola elettrica collegata alle linee di corrente ed in funzione per 24 ore al giorno.
Dal momento che nelle casette osservate per altri comuni italiani e nelle esperienze estere di compostaggio di comunità non si è mai osservato l’utilizzo di sistemi di areazione, la sua presenza nelle casette di Berceto non sarebbe di fondamentale importanza; contando sul fatto che un apporto di aria fresca significa ossigenazione, e ossigenazione significa una degradazione della massa in tempi più brevi ed una maggiore qualità del compost prodotto si è comunque deciso di studiare un impianto di areazione.. Non è stato previsto un allaccio alla rete elettrica nazionale per ogni compostiera, dal momento che si sarebbero dovuti affrontare alti costi di investimento.
L’impianto previsto è quindi servito da una ventola ad energia solare. Mentre la prima idea era di installare dei pannelli solari sul tetto delle casette per poi collegarli alle ventole, si è pensato di comprare una ventola installabile direttamente sulle tubature con pannello solare integrato; riducendo i costi e la complessità dell’impianto. Una volta arrivata la ventola ci si è reso conto che la stessa non era abbastanza potente e il suo funzionamento era pregiudicato dalla scarsità di sole che l’avrebbe irraggiata facendola funzionare. Siamo perciò tornati indietro allo schema con pannelli solari e ventola elettrica. Questa soluzione è ancora in fase di studio.
Per quanto riguarda il passaggio dei tubi, i layout studiati sono 2: a tubo centrale interno e a tubo centrale esterno.
Il layout a tubo centrale esterno prevede che la tubatura centrale che serve le entrambe casette sia posto sul retro della casetta, successivamente due o più derivazioni per ogni scomparto entrano all’interno della massa in decomposizione per poi innalzarsi verso l’alto. Le tubature in verticale sono da forare per permettere il passaggio d’aria ma evitando la caduta di materiale dentro i tubi. Per questo si è pensato a forellini di diametro 2mm.
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